FAQ

Chi è il tuo migliore amico?
Scoprilo attraverso questo semplice test.
Rinchiudi tua moglie ed il tuo cane nel baule della macchina e tirali fuori dopo un’oretta.
Osserva chi dei due ti farà le feste felicissimo di rivederti…
Come comunica prevalentemente un cane?
Il cane comunica in massima parte col linguaggio del corpo.
La cosa che usa meno per trasmettere messaggi è la voce (abbaio, latrato, ululato, ringhio ecc…).
Gli umani invece pare facciano il contrario. Apparentemente…
In realtà anche fra gli umani il linguaggio del corpo è quello più utilizzato, solo che abbiamo perso l’abitudine a “leggerlo”, a considerarlo.
A cosa abbiamo rinunciato? A parecchio, se consideriamo che il linguaggio del corpo per la sua immediatezza rende difficile mentire, cosa invece facilissima da fare con le “parole”.
Il vostro cane talvolta manifesta aggressività verso qualcuno dei suoi simili. Perché accade?
Arriva una coppia di signori proprietari di una femmina meticcia di mezza taglia. Sono preoccupati perché in passeggiata il loro cane ha avuto “da dire” un paio di volte con altri cani. Entrambe le volte il cane antagonista era femmina. Non che accada sempre, ma anche solo quelle poche volte sono motivo di ansia per i padroni che non vorrebbero assistere né a liti né tantomeno avere guai legali come conseguenza. Così vengono da noi per sapere cosa fare.
Beh… Prima di tutto un test. La femmina meticcia viene lasciata libera in un ampio spazio recintato. Poco dopo viene immesso un maschio, di buon carattere ma focoso ed un po’ dominante. Ovviamente il maschio fa sentire la sua presenza alla femmina con modi un po’ irruenti. Al che lei si ritrae, evita le sue attenzioni e ne scoraggia gli approcci ma senza manifestare aggressività gratuita, cosa che d’altronde nemmeno lui faceva. Guarda caso…
Fuori il maschio, dentro una femmina di setter, che sta uscendo dal periodo dell’estro. L’odore caratteristico del calore appena passato, richiama la curiosità anche delle femmine e la meticcia va ad annusare i genitali della setterina, la quale, abituata a rintuzzare le attenzioni tardive dei maschi, si gira di scatto non volendo essere annusata, e lo fa con un linguaggio del corpo risoluto ma in realtà per nulla aggressivo.
Perciò la meticcia la rispetta lasciandola in pace pur correndo al suo fianco e continuando la conoscenza in altri modi.
Ultimo avvicendamento nello spazio, una femmina molto equilibrata, abituatissima ad avere a che fare con  persone e cani, quindi con una grande naturalezza nei vari rituali di comunicazione. Anche in questo caso, comportandosi la nostra femmina in modo del tutto normale e senza atteggiamenti che potessero innescare provocazioni, la meticcia risponde a sua volta con tranquillità e con atteggiamenti pacifici. Fine del test.
Valutazione.
“La vostra femmina non ha nulla. Non ha fili mentali scoperti, ma è anzi molto equilibrata e ben predisposta alla socialità. Perché ha reagito in quel modo? Probabilmente ha avuto a che fare con cani molto meno equilibrati di lei, più esagitati e più diseducati al linguaggio canino, che devono aver fatto un qualcosa di non standard, che l’ha messa in allarme. Per cui il vostro cane, giustamente si è tutelato mettendosi sulle difensive, come farebbe qualsiasi essere di buon senso, umano o animale che sia, per prevenire un minacciato pericolo. Al netto dei beceri buonismi che van tanto di moda oggi, ha fatto la cosa giusta. Buona giornata”.
L’umanizzazione eccessiva degli animali cosa può causare?
“L’antropomorfizzazione (dal greco άνθρωπος (anthrōpos), “umano”, e μορφή (morphē), “forma”, significa attribuire caratteristiche e qualità umane ad animali) è ormai una pratica diffusa, e fin troppo dilagante. Non c’è limite all’umanizzazione degli animali oramai, e si rischia di andare ad intaccare i loro istinti, e trasformarli lentamente in qualcosa che non sono. Il cane o il gatto costretto a vivere come una persona, umanizzato nei tempi, nell’alimentazione e perfino nell’aspetto, non può essere contento. Una serie ossessiva di attenzioni lo porterà inevitabilmente ad un livello di stress altissimo, e tenderà ad assumere atteggiamenti nevrotici e ad avere paure immotivate.
Un animale ha bisogno di sentirsi libero nei movimenti, e non costretto ad indumenti che non sono naturali per lui. Va amato, certo, ma anche rispettato per quello che è.
Gli animali non vanno sostituiti ai figli e non vanno confusi con persone che non ci sono più. E soprattutto, sopra ogni altra cosa, non vanno considerati bambole da esporre in una borsetta”.
Quale il più grosso rischio che corre in vostro cane quando esce in passeggiata in tarda primavera?
IL FORASACCO.
Dopo mesi di chiusura dei parchi e di scarsa manutenzione delle aree verdi, nelle città torna l’incubo del forasacco. A spasso nell’erba alta aumenta il rischio di contrarre infezioni a causa delle piccole spighe appartenenti alle graminacee selvatiche che rappresentano un rischio per i cani portati a spasso, nelle aiuole e in misura maggiore nei parchi incolti e negli orti. Il pericolo in realtà è nelle infezioni che possono insorgere quando una di queste piccole spighe a forma di lancia, a grappolo su steli che possono raggiungere i 50 cm di altezza, penetrano nel tessuto dell’animale, senza che ci si accorga in tempo.
Le zone del cane a rischio, sulle quali è consigliata una accuratissima ispezione subito dopo la passeggiata all’aperto, sono naso, occhi, orecchie, bocca e zampe.                                                                                                                                                                                            Più difficile è trovarne sotto ascelle, nella zona perianale e nei genitali, ma è sempre meglio controllare bene. E’ chiaro che rischiano di più i cani a pelo lungo, ma vale per tutte le razze il consiglio di tenerlo pulito ricorrendo ad una toelettatura che ne mantenga il pelo più corto possibile. I sintomi di essere stati colpiti da un forasacco, sono arrossamento, pus, edema e gonfiore accompagnato da dolore. In caso di penetrazione nel naso è possibile vedere il cane starnutire, con perdita di sangue. Perciò occhio ad eventuali comportamenti sospetti: il cane potrebbe infatti leccarsi o grattarsi spesso, oppure avere improvvise crisi di tosse causate da un possibile forasacco in gola o da ingestione.
Se il forasacco non è già in profondità è possibile procedere all’estrazione in casa assicurandosi di non lasciare nessun residuo dello stelo acuminato nella ferita o sotto pelle. Se invece la ferita è profonda oppure l’infezione in stato avanzato, è meglio rivolgersi al veterinario che valuterà un eventuale intervento chirurgico.
Quali cani è meglio scegliere?

Prendo spunto da un’interessante osservazione di Fabrizia Nigrotti, educatrice cinofila e studiosa in provincia di Asti. Indizio:
Molti dalmati si chiamano PONGO o PEGGY (La carica dei 101).
Fra i Golden Retriever il nome prevalente è MARLEY (Io e Marley).
I Jack Russel si chiamano spesso MILO (The Mask).
Tanti Akita vengono chiamati HACHIKO (dal film omonimo):
Vi sono poi molti REX fra i Pastori Tedeschi (dalle serie del famoso commissario).
Per gli Husky i nomi dominanti sono BALTO e TOGO (sempre film omonimi).
I più anziani ricorderanno le centinaia di Collie chiamati LASSIE (Torna a casa Lassie). E così via.
Presto uscirà nelle sale “Io e Lulù”, dove il protagonista è un Malin o Pastore Belga, che di sicuro farà crescere le richieste di questa razza e vedrete che tante femmine si chiameranno LULU’.
OK. Evidentemente l’Industria Cinematografica condiziona i gusti delle persone nello scegliersi il cane da possedere. Beh… Non ci sarebbe nulla di male, se non fosse che:
il fedele Hachiko, che nasce come cane da guerra giapponese, una volta messo in giardino, ha morso il postino, la zia ed il nipotino; gli Husky così bellini nei film, si scopre che ululano, devastano e si danno alla fuga appena possibile; il pur piccolo Jack Russel, che nasce come un cane da tana, è un impavido guerriero senza paura, molto territoriale e poco propenso ad accettare estranei… Ora è la volta del Malin o Pastore Belga: si scoprirà presto che richiede 10 volte più attenzione di altre razze, che odia star da solo e vive in simbiosi costante con un padrone che non vuole condividere con nessuno, per cui può diventare aggressivo in maniera devastante cogli estranei. Si scoprirà poi che essendo molto intelligente, detesta annoiarsi, quindi necessita di stimoli continui, e se non gliene vengono forniti, i passatempi se li inventerà lui e non saranno quasi mai piacevoli per il suo proprietario, sempre responsabile in solido dei danni che causerà.
A tutto questo va aggiunto che, quando un film fa aumentare a dismisura la richiesta di una certa razza, molti allevatori bisognosi di guadagnare cominciano a sfornare cuccioli di quella razza, senza guardare troppo per il sottile alle nozioni più elementari di selezione, per cui a quanto sopra si aggiunge la possibilità che i cuccioli portino con sé tare ereditarie tipo debolezze strutturali e caratteriali. E la frittata è fatta.
La bella favola può non essere a lieto fine insomma.
Nella migliore delle ipotesi il cane finirà confinato in un box in giardino; nella peggiore, verrà fatta la rinuncia di proprietà e finirà in un canile comunale.
Morale.
Belli, bellissimi i film di animali che hanno per protagonisti i cani, ma quando decidete nella vita reale di possederne uno vostro, sarà meglio che analizziate con buon senso la vostra prossima mossa: quali risorse avete a disposizione? Quanta attitudine naturale avete verso il mondo animale? Per quanto tempo vi assentate da casa e quanto ve ne resta da poter dedicare al vostro cane? Quanti e quali spazi potrete mettergli a disposizione? Ecc… Consiglio d’oro puro!